John Calhoun , Universo 25

I celebri esperimenti di John Calhoun sui topi e sui ratti mostrarono una società che, quando godeva di risorse illimitate, sprofondava lentamente nel caos e nell’alienazione a causa dell’eccessiva densità e della disgregazione dei legami sociali.

Molto interessante notare il legame tra sovraffollamento e l’isolamento emotivo. Nel suo “Universo 25”, i topi avevano acqua, cibo e comfort. Ma l'aumento di soggetti negli stessi spazi portò pian piano ad apatia, perdita delle relazioni tra individui, disinteresse per la procreazione e infine estinzione. Calhoun sosteneva che sia nei roditori sia negli esseri umani esiste una soglia massima di interazioni significative che si possono gestire; superarla genera effetti negativi sulla coesione collettiva. Leggendolo vengono in mente le città ultramoderne. Si può difatti fare un parallelo con il crescente isolamento nelle metropoli, la densità urbana e la perdita delle reti di vicinato che facilitano fenomeni simili a quella che lui chiamava "behavioral sink", ovvero apatia civica, crisi identitaria, ritiro sociale, comportamenti sessuali anomali, trascuratezza della prole e aumento di problemi di salute mentale.

In questo scenario vi era un declino delle nascite e perdita di scopo. Non è forse vero che in molte società avanzate il tasso di natalità crolla? Non solo per ragioni economiche, ma anche perché, come nei topi di Calhoun, la perdita di relazioni significative e di senso del futuro paralizza la volontà di procreare e costruire. Da un lato, grandi città e reti sociali virtuali colmano di “presenze”, dall'altro svuotano di senso le relazioni.

Calhoun avvertí che ambienti costruiti senza attenzione ai limiti della socialità, spingono una società nel baratro della “behavioral sink”. Egli sosteneva bisognasse ripensare le città, i ritmi quotidiani e le relazioni umane.

Chiaramente gli esseri umani hanno capacità cognitive e sociali molto più complesse dei topi, i fattori che influenzano natalità e benessere nelle nostre società sono molto più articolati di quelli osservati nei topi, ciononostante, gli esperimenti di Calhoun rimangono uno strumento interpretativo interessante per riflettere su come la densità abitativa e la struttura sociale possano influenzare i comportamenti collettivi anche nelle grandi concentrazioni urbane contemporanee.