La distruzione della privacy
Il logo di Weltanschauung Italia
Il simbolo al centro è il globo crucigero, che appare circondato di spade e piume.
Il globo crucigero fu una delle principali insegne
del Sacro Romano Impero, l'ultima espressione tradizionale dell'Occidente. Lo
abbiamo scelto perché rappresenta l'ideale religioso, politico e sociale più
alto, ossia lo spirito e la trascendenza che informano e conformano la storia a
sé, permeando ogni dimensione del vivere, individuale e associato, e conferendo
un aspetto di assolutezza ed eternità a ciò che è invece è contingente e
transuente, attirandolo, animandolo, nutrendolo. Un ideale, appunto, a cui la
storia si approssima senza mai poterne realizzare pienamente la forma, ma
proprio perché un ideale esso permanente orizzonte di senso, ispirazione e
modello; pietra di scandalo per epoche profane e materialiste, sempre da
mettere in discussione a partire da ciò che invece possiede perenne attualità e
intramontabile virtù.
Penna e spada sono i due poli dell'attività che lo
custodiscono, come pensiero che è anche militanza, come parola che combatte,
taglia, che vuole incidere. È questo il nostro modello di attività intellettuale,
che si oppone ad ogni forma di intellettualismo; vuole essere nuda e sincera
critica, tagliente come il filo di una lama, ma che sulle battaglie, anche
quelle perse, non solo abbatte, ma pure costruisce.
Certo, non saremo mai all'altezza di questo
stemma, che è del resto un programma. Ma ognuno persegue la verità che vede, e
altro non può fare.
Tecnocrazia e Democrazia
Dove si è certi di essere nel vero, non vi è possibilità di dialogo e confronto, se non a due condizioni:
1. Condividere lo spazio di verità all'interno di cui si discute e ci si confronta, ossia il medesimo orizzonte tecnico/scientifico.
2. Poter esibire delle competenze che possano essere riconosciute all'interno di quell'ambito, ed essere così accolti tra coloro che hanno il titolo di interlocutore.
A queste condizioni, il dialogo/confronto non può produrre che infiniti florilegi di tautologie e petizioni di principio, ma soprattutto si priva così dell'agibilità politica non solo la stragrande maggioranza della popolazione, in quanto "incompetente", ma anche coloro che, "competenti", sono portatori di visioni disomogenee o critiche nei confronti dell'unico orizzonte tecnico/scientifico riconosciuto.
"Riconosciuto da chi?" ci si chiederà: ovviamente da quella stessa èlite che trae legittimazione da se stessa in quanto sedicente espressione maggioritaria della comunità scientifica.
A quanto pare, i tecnocrati sono democratici solo quando si tratta di nominare se stessi.
Quando deleghiamo potere politico a scienziati e tecnici, dobbiamo assumerci la responsabilità di tutto ciò, qualunque sia la posta in gioco.