Modelli previsionali a servizio dell'ideologia
Virus: un mito fondativo
Quando sul Virus non si potrà più discutere, pena lo stigma sociale e l'esclusione/reclusione/ritorsione, il Virus sarà entrato nella mitologia, e noi in un nuovo ordine.
Covid 19 e postmodernismo
Ai fini del nostro discorso, che la narrazione
condivisa sul covid 19 sia attendibile o meno ha poca importanza.
Quella che si vorrebbe suggerire è una possibile
interpretazione dei processi in corso, o meglio, un loro sguardo prospettico.
Ci si chiede: è possibile che ciò a cui stiamo assistendo non sia altro che la
realizzazione delle possibilità più proprie della nostra epoca? In altre
parole, è l'essenza intima del post-moderno quella che si sta esprimendo? In
tal caso, l' "evento" altro non sarebbe che il catalizzatore di una
reazione latente che la nostra epoca reca in seno da sempre. Del resto, una
società che ha come unica cultura condivisa la scienza, e come unico orizzonte
la tecnica, non può che risolversi in un totalitarismo tecnocratico. Da questo
punto di vista, il sacrificio dell'economia globale sarebbe un costo
sostenibile, se servisse ad affermare qualcosa di primario come la risoluzione
della sfera politica nella tecnica. Una società interamente controllabile,
pianificabile, programmabile sarebbe infine omogenea a un sapere che in
laboratorio produce il fenomeno, e una volta prodotto ne ingegnerizza
l'applicazione.
Il post-moderno ha in sé la cultura e i mezzi
tecnici per realizzare la sua vocazione totalitaria; ha inoltre disponibili
ampie masse spaesate e diseredate da organizzare, disporre e a cui dare una
forma. Infine, il processo avrebbe così bisogno solo di un pretesto, e ironia
della sorte, la catastrofe dell'Occidente potrebbe divenire la sua corona.
L'inizio del senso religioso - G.Rensi
Vuoi sapere quale è l'indizio che il senso
veramente religioso abbia cominciato a prendere radice in te?
Quando tutte le cose in cui, dacchè hai aperto gli occhi,
si svolse e fu intrecciata la tua vita, ad es. le forme d'abitazione, case,
stanze, appartamenti, natura e distribuzione dei mobili; i mezzi di
locomozione, ferrovie, automobili, tram; la foggia dei vestiti e le
particolarità dell'abbigliamento; le istituzioni politiche e i rapporti e le
concessioni sociali di qualunque genere che constati esistenti sulla terra; la
forma dei concetti nella mente umana, il modo con cui questa li concatena, cioè
la natura del pensiero nostro, il sistema con cui sulla terra si pensa; la
maniera di comunicazione degli uomini fra loro con la parola parlata o scritta;
persino la costruzione, il funzionamento e i bisogni del tuo stesso corpo:
persino il sorgere e il tramontare del sole – quando tutte queste cose
familiari a te, tue proprie, connaturate con te e con la tua mentalità, cose
che sono ovviamente così come sono, che è naturale siano così; quando,
improvvisamente, tutte queste cose ti susciteranno un senso di stupita
curiosità, come se fossero gli usi e i costumi d'un remoto villaggio
dell'Estremo Oriente o dell'Africa centrale dove ora per la prima volta ti
accade di passare; quando percependo quelle cose a te familiari sin
dall'infanzia ti sentirai interiormente spuntare l'esclamazione:
«ma che cose singolari! ma che stranezze! che curiose consuetudini dominano
qui! in quali particolarissime abitudini e modi di vita e d'essere questa
regione dell'universo si è intricata!»; – quando, ancora, scuole, esami,
concorsi, impieghi, professioni, carriere ti faranno pensare: «ma in quali
strani stampi viene racchiuso lo spirito qui!»; – quando ti sentirai sorgere
questi pensieri, avrai in ciò un indizio che il senso religioso comincia a
vigoreggiarti dentro. Da questi pensieri ti scaturisce l'oscuro ed enigmatico
sentore che ciò che in te fu per cinquanta o settant'anni spettatore di tutte
quelle cose, a te sinora così familiari, così tue, non è di questo paese
sublunare, paese che tu attraversi come un forestiero, come se attraversassi
curiosamente un villaggio orientale o africano; ma è di un altro paese,
d'un'altra patria. Quale?
Questo ti è assolutamente oscuro, perchè, tanto è l'interesse che hai preso
agli usi e costumi del paese sublunare in cui ti è avvenuto di passare e
soggiornare per cinquanta o ottant'anni, tanto di quegli usi e costumi ti sei
impregnato, che quale sia il tuo paese te lo sei dimenticato e non ti è restata
che l'incerta e nubilosa impressione che esso non è questo.
Fonte: tratto da "Lettere Spirituali" di G.Rensi (ed.Fratelli Bocca)