Social?

Esiste un uso sano dei social network?

Il punto è che oggi molti guadagnano sui social, per alcuni è un primo lavoro ma la trasformazione di una passione in lavoro è un'arma a doppio taglio. Da un lato, realizza il sogno di vivere facendo ciò che si ama; dall'altro, introduce inevitabilmente delle dinamiche di mercato che compromettono la purezza espressiva iniziale. Quando l'attività rimane parallela a un lavoro principale, si ha una libertà pressoché totale. Non dovendo dipendere economicamente dalla produzione creativa, ci si può permettere di sperimentare, rischiare, seguire la propria visione senza compromessi. Questa indipendenza economica diventa paradossalmente una forma di libertà espressiva. La situazione cambia radicalmente quando il tutto diventa l'unica fonte di sostentamento. Ci si trova di fronte a un conflitto tra autenticità espressiva e necessità di mercato. Le considerazioni sulle reazioni dei "followers" iniziano a influenzare le scelte: quali temi trattare, quale stile adottare, come presentare il proprio lavoro. Si comincia a modificare la propria visione per incontrare i gusti del pubblico, trasformando gradualmente la propria iniziativa in un prodotto commerciale. Tuttavia, questa dicotomia non è necessariamente assoluta. Sì può trovare un equilibrio, cercando di mantenere l'integrità. In generale però trovare punti di intersezione tra la propria visione e le aspettative delle persone, senza tradire se stessi, è molto complicato. Vi è poi un malsano meccanismo che subentra, ovvero quello di essere ammirati, di condividere agli altri questioni personali, il culto dell'ego pompato dalle reazioni e dai "followers". In questo senso il social è una trappola perché "gonfia" e porta a piegarsi alle leggi del mercato e questo vale per tutti, sia per chi pubblica reels demenziali, chi aforismi mostrando il sedere ma anche chi fa cultura, informazione o controinformazione. Come fare dunque? A nostro umile parere, innanzitutto un utilizzo sano che se ne può fare è quello di usarli per trovare persone affini con cui poi uscire dai social e costruire rapporti fuori. Dopodiché prendere consapevolezza dei meccanismi dell'ego e del successo personale e domarli. Per il resto cercare di rimanere onesti negli intenti e nei contenuti proposti, indipendentemente da eventuali guadagni. Se si è in grado di far questo allora l'utilizzo dei social può avere aspetti positivi, altrimenti è ego, dipendenza ed inquinamento quotidiano dell'anima. A noi la scelta.