"Chi dimentica le proprie radici è condannato a un presente senza significato e a un futuro senza direzione."
Carlo Terracciano è stato un intellettuale il cui
contributo merita di essere ricordato. Spesso etichettato semplicisticamente
con l'etichetta di "rossobruno", in realtà Terracciano aveva un
pensiero geopolitico che combinava elementi del marxismo con visioni
eurasiatiche e critiche all'egemonia occidentale. Difficile inquadrarlo in schemi convenzionali. Il termine "rossobrunismo" stesso è
problematico perché spesso viene usato polemicamente per screditare posizioni
che sfuggono alle categorie destra-sinistra, senza analizzarne la complessità
teorica. Nel caso di Terracciano, la sua riflessione geopolitica è partita da
una critica radicale al sistema capitalistico occidentale e all'imperialismo
americano, temi tradizionalmente di sinistra, ma approdando a conclusioni che
valorizzavano elementi di tradizione e identità culturale, più vicini a certe
destre. Piuttosto che etichettarlo come "rossobruno", sarebbe più
corretto considerarlo un intellettuale eterodosso che ha cercato di superare le
divisioni politiche novecentesche per elaborare una visione geopolitica
alternativa, con tutti i limiti e le contraddizioni che questo comportava.
Uno dei filoni centrali del suo pensiero è stata la
critica alla modernità e ai suoi presupposti. Nelle sue opere, ha analizzato
come l'epoca moderna abbia portato a una progressiva desacralizzazione del mondo,
sostituendo la dimensione spirituale con il dominio della tecnica e del
materialismo. Questa prospettiva lo ha avvicinato ad autori come Julius Evola e
René Guénon, pur mantenendo una sua originalità interpretativa. Terracciano,
oltre ad essere un chirurgico studioso di geopolitica, ha esplorato il concetto
di tradizione, non intesa come semplice conservatorismo o nostalgia del
passato, ma come connessione con princìpi perenni che trascendono il tempo. Ha
indagato le radici della civiltà europea, esplorando il rapporto tra eredità
classica, cristianesimo e specificità nazionali. Ha esaminato come la perdita
di riferimenti valoriali stabili abbia prodotto una crisi esistenziale
profonda, proponendo la riscoperta di una spiritualità autentica e di un rapporto
rinnovato con la tradizione.
Riscoprire Carlo Terracciano significa orientarsi in
geopolitica e confrontarsi con uno dei pensieri più profondi del secolo scorso.