Un paese ostaggio di se stesso

È un paese che si è arreso il nostro, che ha barattato la propria dignità con un'offerta morale in continua evoluzione e funzionale alla stessa mano che l'ha proposta. Un paese che come modus vivendi rasenta la sopravvivenza, una masochistica sopravvivenza da cui inizia ad esserne dipendente o, forse, lo è sempre stato. Preda, vittima spesso inconsapevole di una telenovela non più argentina come negli anni ottanta ma rielaborata come interattiva, come reality dove, negli spazi pubblicitari, appare la televendita istituzionale suggerente i termini e la tipologia di dibattito. Un paese senza limiti (quasi fosse un diritto) e che negli anni, dell'ipocrisia ne ha fatto il suo più bel vestito ed ora, oltretutto, è all'ultimo grido. Si sta trasformando palesemente in un paese bandiera, soggetta ed influenzata da ogni genere di vento soffiato qui. La chiara ingerenza globalista, settorizza, suggerisce ed impone ideologie mascherate da valori in un terreno già poco solido di per sé per natura ma che con il boom economico del non proprio recente passato aveva in qualche modo trovato un certo equilibrio sociale, una sorta di autostima che però non appena iniziò a consolidarsi interruppe la sua evoluzione incanalandosi in un tunnel di declino social economico della moneta unica europea. Non stupisce ma preoccupa parecchio come nelle giovani generazioni il processo di deculturazione e semplificazione nonché l'impoverimento del pensiero, determini una perdita, strada facendo, di lungimiranza, progettualità e sani principi di umana convivenza per lasciare il posto a futili attitudini e al servilismo più bieco. Di fatto ci troviamo di fronte ad individui parzialmente plasmati per una vita al limite della zootecnia, mercificati e resi inutili. È davvero questo il paese che vogliamo, un paese di cittadini che all'aperitivo, spritz in mano, si preoccupa e polemizza sul parka da 12000 euro indossato da Putin piuttosto di dar peso allo smantellamento programmato del tessuto economico e produttivo nazionale? È veramente questo il paese che volete lasciare ai vostri figli? Se la risposta è sì, o siete esemplari femmina di quokka oppure la viltà è una componente della vostra esistenza. Ognuno abbia il Mangiafuoco che sceglie.