"Walden" di H.D.Thoreau

Luglio 1845. Henry David Thoreau, all'epoca ventottenne, lascia la sua città natale, Concorde, per trasferirsi sulle rive del lago Walden, nel Massachusetts, ove rimane per circa due anni. È qui, a nudo contatto con la natura incontaminata, in una capanna da lui stesso costruita, ch'egli dà alla luce una delle sue opere più importanti e significative. Manifesto vivido e pulsante di un ritorno ad una dimensione più autentica, " Walden- vita nel bosco" traduce nelle sue straordinarie pagine, il lungo percorso spirituale dell'autore, che ha portato lo stesso ad allontanarsi dalla società, dai suoi schemi precostituiti, dalle comodità, attraverso una fuga consapevole verso una "solitudine buona", che consenta all'uomo di ritrovare sé stesso, di elevarsi, ritornando alle origini, al tangibile, all' essenziale. Il testo, caratterizzato da una prosa colta e raffinata, fonde, in un unicum straordinario, filosofia e pratica, concretezza e poesia, trasmettendo al lettore vibrazioni uniche, irripetibili, rare, che scuotono, con dolcezza e veemenza, anima e coscienza. In aperto contrasto con il mercantilismo, l'utilitarismo e l'accumulazione ossessiva di ricchezze, il testo rappresenta un ode alla libertà, alla bellezza, alla natura, ai suoi sincronismi, donandoci una prospettiva alternativa, impegnativa, rivoluzionaria, riavvolgendo il filo d'Arianna per aiutare l'uomo a trovare una via d'uscita dal labirinto del Minotauro che lo circonda, proponendo uno sforzo intimo che spazzi via la fuliggine del quotidiano, che tagli il cordone ombelicale che lo lega indissolubilmente ad un'esistenza che non gli appartiene più, che corrompe la sua essenza, eterodiretta, soggetta al giogo di meccanismi che tritano violentemente verità e purezza. Emotivo, concreto, creativo, conoscitivo, oltremodo attuale, "Walden" è molto di più di un semplice "libro". Esso rappresenta, infatti, un vero e proprio "periglioso" viaggio interiore, una cronaca, un vademecum, adatto a chi vuole "marciare al suono di un tamburo diverso", non accontentandosi di analisi scontate e facili soluzioni. Un capolavoro immortale, coraggioso, capace di sconvolgere, di squarciare la rete che ci tiene prigionieri, scavando in profondità nelle pieghe più profonde dell'animo umano, attraverso un atto "formale" che sancisca la definitiva indipendenza dalla pochezza morale di un sistema soverchiante dedito soltanto all'apparenza ed al consumo più sfrenato. 

"Essere un filosofo non è solamente avere pensieri sottili, e neppure fondare una scuola, ma amare la sapienza al punto da vivere secondo i suoi dettami, con una vita semplice, indipendente, magnifica e fiduciosa. E risolvere alcuni dei problemi della vita, non solo nella teoria ma nella pratica”