Gerarchie e "complotti"

" Ma è possibile che tutti siano d'accordo?", " Tutti i medici non dicono la verità?", " Tutto il mondo è coinvolto, se fosse una farsa come coinvolgere l'intero pianeta?", " A chi conviene questa situazione, chi ne trae vantaggio?".

Quante volte sentiamo queste domande. Quante volte i più accaniti sostenitori del casualismo ci dicono ciò. Non si comprende però una realtà di fatto. Si fa parte di un meccanismo a più livelli: c'è chi progetta, chi si è immedesimato organicamente, chi ne trae vantaggio economico, chi in termini di potere e prestigio, chi perché da un nuovo scopo alla sua esistenza, chi per inerzia, chi per ricatto, chi per lavoro, chi perché non gli cambia nulla, chi è moderato e vuole la sicurezza, chi per paura. Così funziona, così un meccanismo regge, non solo con gli architetti del piano. Una catena di montaggio funziona con tutti i suoi componenti, nei diversi ruoli che ricoprono. E così va avanti da sola. 

Possiamo produrre un esempio banale.

In una azienda vi è chi è ai vertici della catena di comando, detenendo il quadro d'insieme e stabilendo gli obbiettivi da raggiungere. Vi è chi è subordinato a chi comanda e non detiene la visione d'insieme, ma solo obbiettivi parziali da raggiungere e da esibire alla direzione generale. Vi è poi chi è chiamato non a decidere ma ad eseguire gli ordini da una posizione di prestigio, il quale è interessato a mantenere i propri privilegi ed è pertanto obbligato a condividere obbiettivi e visioni che assecondano la mission della propria organizzazione. Vi è poi chi esegue e non chiede, interessato esclusivamente a non essere espulso dall'organizzazione per continuare a preservare i vantaggi che derivano dal farne parte. Vi è anche chi crede ciecamente nella propria azienda pensando che chi gli dà sostentamento e sicurezza non possa ingannarlo, allo stesso modo di chi sa di essere ingannato, ma per preservare sostentamento e sicurezza finge di credere che i fini e i valori dell'azienda per cui lavora siano esattamente quelli che gli vengono propinati.

Come si vede, è possibile immaginare vari gradi e forme di adesione più o meno consapevoli e più o meno condivisi a un disegno d'insieme il cui significato è detenuto in realtà da gruppi esigui, che sfruttano a seconda delle contingenze e in modo differenziato interessi individuali, propensioni ideologiche e servilismi di sorta. Ciò che viene chiamato "complotto", in realtà, è immaginabile come qualcosa di molto complesso e stratificato, le cui logiche e dinamiche, però, sono in fondo estremamente banali e quotidiane, e pertanto perfettamente pensabili.