Eurasiatismo, una soluzione valida?

Davanti alla prospettiva di una completa americanizzazione sociale, culturale, economica e militare del globo da parte degli Stati Uniti D’America, diventa indispensabile un risveglio di coscienza da parte dei popoli che abitano l’ Europa e l’Asia. Un blocco continentale eurasiatico, libero, unito, pur mantenendo e conservando le singole identità, seguendo l’esempio degli antichi imperi, potrebbe diventare una valida e potente alternativa al fallimentare modello americanocentrico.
 
Il principale ideatore dell’Eurasiatismo moderno è Aleksandr Dugin, il quale ha recuperato l'eurasiatismo russo degli anni ’20, attraverso un profondo studio della geopolitica attuale.
Così come A.Soral, J.Thriart e A. de Benoist, egli considera obsoleta la dicotomia tra sinistra e destra dal momento che ciò che conta oggi è la scelta tra conformismo o resistenza allo scenario citato. Assieme a lui, 
altri nomi come C. Mutti e C. Bouchet sono parte fondamentale dell’idea Eurasiatista.

La Quarta Idea Politica di Dugin travalica i vecchi e obsoleti canoni democratici di destra e sinistra, figli della rivoluzione francese; travalica le vecchie e inesistenti ideologie di comunismo, liberalismo e fascismo.
Siamo nella post-modernita’, il mondo moderno e’ finito e combattere ancora con vecche ideologie e’ nel migliori dei casi utopico oltre che dannoso. Oggi sono solo i grandi spazi che contano e una compattezza politica eurasiatista vorrebbe dire la fine dell’unico vero grande problema attuale: l’usurocrazia finanziaria. Tale compattezza non vuol dire affatto “melting-pot” culturale e sociale o ecumenismo come qualcuno critica, bensì alleanza tra forze Tradizionali per un mondo nel quale il principio fondante non sia l’economia basata sul nulla e il mercato, ma l’essere umano, inteso come essere fatto di spirito, psiche e materia; inteso nella sua piu’ profonda accezione. Se si dimentica ciò si finisce a livelli subumani in cui gli unici principi validi divengono la prevaricazione ed il profitto.
In Dugin vi è una visione metapolitica, spirituale e tradizionale nell’ottica di riportare la sociologia e la politica nella loro vera dimensione: una dimensione trascendente. 
L’ Eurasiatismo è un'alleanza di diverse tradizioni, religioni, culture, che uniti devono costruire un modo diverso di fare economia e politica. L’economia e la politica vengono viste come lo specchio di un mondo superiore, in modo platonico. Solo con un modo trascendentale di pensare è possibile recuperare l'umanità di una società equa, giusta ed equilibrata. 
Se l’uomo riesce a trovare e ristabilire un equilibrio sulla terra, di conseguenza riesce anche a trovare e ristabilire un contatto con il sacro, il trascendente e l’Assoluto; e viceversa. 
Altro aspetto importante è poi la trasversalità del pensiero di Dugin; la proposta di una unione geografica (Eurasia), politica (l'abbandono dei vecchi e datati schemi ottocenteschi di destra-sinistra) e religioso-culturale (l'appello alle forme religiose attuali, per esempio all' Islam iraniano, Siriano o di Hezbollah o al Cristianesimo Ortodosso, i quali in buona parte combattono contro ateismo, modernismo, individualismo e capitalismo), fanno dell'Eurasiatismo una visione interessante per i nostri tempi.
Per diversi tipi di ragioni fascismo e comunismo non sono riusciti a combattere il capitalismo ed il liberalismo occidentale, l’ Eurasiatismo oggi propone un’alterntiva. 

“La quarta teoria politica combatte per la causa di tutte le persone, ma non è fatta per le persone. È una chiamata all'élite intellettuale di tutte le società umane, e rifiuta l'egemonia in tutti i suoi sensi (filosofico, sociale e politico). Questa volta dobbiamo aiutare le persone. "– A. Dugin. 

La Quarta Teoria Politica non è per tutti. Oggi più che mai le masse hanno bisogno di essere indirizzate su strade che perlomeno garantiscano diritti sociali e principi conformi alla natura e allo spirito.
Un società sana dovrebbe distruggere divinità come il denaro, il mercato, il profitto e le false appartenenze come il calcio o la politica partitocratica per cercare di sublimare la massa e farla identificare in qualcosa di superiore, eroico e appagante sia per il singolo che per la collettivita’.
La visione eurasiatista è dunque un appello agli intellettuali, alle elites e ai governi poiché le rivoluzioni sono sempre state fatte da poche persone.

In ottica geopolitica, è evidente che la situazione europea futura dipenderà molto dalle scelte di Russia e Cina e ovviamente dai governanti europei, i quali, una volta per tutte, dovranno decidere se continuare ad essere pedine del sistema atlantista, o pensare agli interessi dei popoli europei e opporsi al mondo demo-liberal capitalista. L’ Iran e la Siria saranno il nodo cruciale di tutta la situazione. 
Per quanto riguarda l’Italia, è uno dei paesi messi peggio. È una colonia americana dal 1945 e tale continua ad essere. Da tempo le banche e il grosso capitale sono scesi direttamente in campo, hanno gettato la maschera e si sono rivelati per quello che sono: usurocrati con un unico dio: Il Profitto.