Canale Mussolini di Antonio Pennacchi

Corale, polifonico, mai banale, "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi rappresenta una ventata di freschezza nel panorama letterario italiano odierno. 

Il romanzo, ricco di riferimenti storici e tecnici dettagliati, narra l'epopea della famiglia Peruzzi che, ridotta in povertà, dal profondo nord si trasferisce nell'agro pontino, partecipando così all'ambiziosa opera di bonifica voluta e realizzata dal Duce. Le peculiarità caratteriali dei protagonisti, la loro maturazione durante i turbolenti tempi ivi raccontati, la forza espressa dagli stessi attraverso le loro idee e le loro passioni, l'uso del dialetto nelle conversazioni fra i protagonisti, ci donano un affresco suggestivo, ricco di emozioni, dove dramma e commedia si fondono e si completano, donando colore e potenza alla prosa dell'autore, sin dalle prime righe vivace e coinvolgente. Pennacchi ci consegna dunque un testo bullicante, dinamico, carico d' umanità, che si muove in un arco temporale denso, fitto di eventi, a cavallo tra le due guerre e la successiva "ricostruzione" democratica, cruciale per la storia italiana e mondiale. 

Un libro particolare, piacevolmente spurio, che affonda le sue radici nel sangue, nella battaglia per la vita, nella volontà di riscatto, nella lotta per la sopravvivenza, nella trasformazione, dolorosa ed al contempo affascinante, della società e del panorama politico nostrano. Un' opera letteraria che scava in profondità, prepotente, che alterna epica ed elegia, utile, oggi più che mai, per comprendere, nel bene e nel male, da dove veniamo ed analizzare, con lucidità e senza filtri, cosa siamo diventati oggi.