In un mondo ribaltato, in cui esser pacati e gentili
è considerato un segno di evidente debolezza, dove chi starnazza ha più
considerazione di chi esprime educatamente la propria opinione, ritagliarsi uno
spazio per analizzare, scevri da isterismi e sovrastrutture, la multiforme e
complessa realtà che ci circonda, è sempre più un'impresa ardua. I modelli
proposti dai media e dai teatrini tv sono desolanti. Guitti prezzolati in cerca
del quarto d'ora di gloria, si alternano a vip di cartapesta che sentenziano su
ogni materia senza soluzione di continuità, sedicenti esperti, dall'alto dei
loro troni posticci, che fanno a gara a chi la spara più grossa, mentre
imbrattatori della verità di professione continuano la loro opera di mistificazione
e di criminalizzazione del dissenso, colorando con tratti farseschi dibattiti e
discussioni, che si riducono a puerili scambi d'insulti, a mere beghe da
cortile.
Districarsi tra le mangrovie ed il fango del nostro
tempo, restando il più possibile vivi, analitici e puri di spirito, è
sicuramente un percorso difficile, ma al contempo stimolante. Mantenersi in
piedi tra le rovine richiede passione, coraggio, cuore, testa, visione a lungo
raggio. Il sentiero che stiamo percorrendo, per quanto impervio e ricco di
ostacoli, è quello retto. Alle grida forsennate, al raglio di somaro, opporremo
perciò calma e valide motivazioni. Faremo fronte al fanatismo, alla propaganda,
al letargo della ragione e del buonsenso con audacia e ostinazione nel tutelare
le nostre posizioni.
La verità talvolta può essere dolorosa ma non bisogna
mai chiudere gli occhi, voltare lo sguardo, tentando di negare la nostra
condizione.
Una porta si è chiusa alle nostre spalle, proiettandoci
in una nuova, incerta realtà che dobbiamo affrontare a schiena dritta. Dure
prove ci attendono, questo è certo, ma noi saremo pronti. Restare sani tra i
folli, svegli tra i dormienti, impassibili agli scherni e all'ilarità di chi è
imboccato e pensa di detenere ogni risposta in tasca, non temendo la solitudine
od il giudizio altrui: è questa, al momento, la vera sfida da onorare e
vincere, contro tutto e tutti.
"Dalla scuola di guerra della vita. “Ciò che
non mi uccide, mi rende più forte”. " (F. Nietzsche)