L'inganno del movimento cinque stelle

In un intervento del 2009, in merito alla situazione politica che si stava delineando scrivevamo sul blog:

“Esistono poi gli scontenti che vengono incanalati in personaggi come ad esempio Grillo, la cui funzione è quella di sgonfiare la pressione onde evitare disordini. Lo scopo di queste personalità forti alla Grillo è difatti quella di fungere da vera e propria valvola di sfogo, per far in modo che alla fin fine il sistema dopo le agitazioni ben direzionate rimanga immutato.
D’altronde quando la pressione raggiunge livelli insostenibili bisogna farla uscire in qualche modo senza far danno, ed ecco che saltano fuori questi personaggi che fan sfogare la gente ("tanto c’è lui che ci pensa", "supportiamo lui!" pensano), ecco spiegato il loro ruolo sociale. E dopo? Tutto si sgonfia, sia tensioni, che senso di ingiustizia e il sistema rimane quello che era prima. D’altronde è già successo in passato, se la pressione rimane incontrollata, il sistema salta, invece cosi tutto fila liscio.”

Da allora il movimento di Grillo si è rafforzato. Sono bastate poche settimane in Parlamento per confermare quanto dicemmo, ovvero il movimento non è nient’altro che una valvola di sfogo per incanalare ed indirizzare il malcontento di una grossa fetta della popolazione.

La matrice ha creato le sue difese immunitarie e così abbiamo visto Grillo spedire quattro ragazzi in parlamento con intenti pseudoribelli ed un “programma politico” finto rivoluzionario. 

Sorvolando sul ruolo di Casaleggio e della JP Morgan, soffermiamoci brevemente su alcune “proposte” di questo movimento.

Il movimento, grazie al carisma di Beppe Grillo, alla potenza del web ed a strategie di marketing sul controllo della tensione, è riuscito in pochi anni a raccogliere tante persone attorno a sé. E mentre il bluff della democrazia rappresentativa, messa in piedi nel dopoguerra al totale servizio delle oligarchie finanziarie, perdeva pian piano la sua credibilità con le elezioni forzate dei tecnici montiani, proprio quando ormai diveniva palese anche alle masse di non essere mai contate nulla nelle scelte civiche della vita del paese, ecco che è saltato fuori un movimento a captare questi legittimi dubbi delle persone per riportare tutto all’interno del recinto democratico. I problemi principali sono così stati allontanati per far spazio a grida di piazza che denunciano corruzione, stipendi elevati, finanziamenti pubblici e diatribe marginali.

La prima cosa che si nota è come hanno oscurato il problema della proprietà della moneta, a cui Grillo (per via del suo passato auritiano) aveva dedicato interi spettacoli. In sostituzione di tale tematica hanno proposto fumosi referendum sull’uscita dall’euro che non avverranno mai.

In secondo luogo la politica estera, Grillo fa riferimento ad Obama come esempio da seguire in quanto “prodotto dal basso”.
A parte che gli USA sono un Paese guerrafondaio e da boicottare sotto tanti aspetti (in primis culturali), notare l’insistenza di questo fantomatico governo “dal basso”.

Sempre inerentemente alla politica estera, quella criminale nel Medio Oriente o l’occupazione militare della NATO americana in Italia sono diventate man mano irrilevanti.

C'è poi il web, presentato come un luogo dove vige l’uguaglianza, dove uno vale uno. Allo stesso tempo si mettono in mostra lauree ingegneristiche tra i curriculum dei parlamentari come testimonianza della presunta affidabilità degli eletti, come se i politici debbano essere dei semplici operatori laureati in materie tecniche, quando invece un vero politico dovrebbe essere una persona con un’ ampiezza di vedute globale e non essere semplicemente “esperto” di un settore.

Inoltre nel movimento grillino si insiste quotidianamente con l’antifascismo di maniera, vera e propria piaga dell’Italia del dopoguerra, un paese dominato dal "dividi et impera" che attraverso posizioni “anti” ha diviso e allontanato le persone tra loro spingendole le une contro le altre. Antifascisti, anticomunisti, fascisti, comunisti, destra, sinistra, centro-destra, centro-sinistra, sempre tutto polarizzato.  E così mentre la grande finanza avanza indisturbata, mentre gli USA occupano militarmente il nostro paese, masse ignare continuano a farsi guerra tra loro facendosi scudo con ideologie defunte che hanno fatto e continuano a fare tanto comodo al sistema.

La totale mancanza di cultura a trecentosessanta gradi, in primis geopolitica, fotografa alla perfezione l’inutilità di un movimento come questo, utile solamente a mantenere stabile la matrice attuale senza modificare nulla, anzi supportando i progetti mondialisti servendosi del torpore stagnante dell'attuale popolo italiano.

L’uno vale uno sbandierato nelle piazze da Beppe Grillo, verrà in futuro ricordato con un sorriso amaro, il giorno in cui si prenderà consapevolezza e coscienza dell’uomo e di come funzionino i sistemi parlamentari. Semmai quel giorno verrà, la democrazia rappresentativa non sarà che una lontana reminiscenza.