Esteriorità e autostima nella donna dell'era dei social network

Ragazzine che non superano i 40kg per “essere in forma”, donne di tutte le età che vanno in ansia se hanno un qualsiasi difetto fisico, che sia una smagliatura, un briciolo di cellulite o qualsiasi cos’altro. Questa è una vera e propria piaga sociale aggravata dell'era dei social media e della cultura dell'apparenza.

Qualcuno spieghi a queste donne che un ad uomo che può essere definito tale non interessano minimamente tali dettagli, egli ama la donna in quanto essere unico e irripetibile e quelli che sono considerati “difetti” non sono per lui nulla in una completa ottica relazionale corpo-mente. Sono solamente fisime indotte da una società malsana che continua a perpetuare ideali di bellezza inaccessibili e artificiali attraverso la pubblicità, i media e l'industria della moda.

Esistono dei movimenti che spingono all’ accettazione di sé e all’ amore per il proprio corpo, basandosi sull'idea che tutti i corpi, indipendentemente dalle loro dimensioni o forme, meritino rispetto. Tuttavia c’è da diffidare da molti di loro, poiché un conto è liberarsi dagli standard di bellezza irrealistici imposti dalla società e rispettare l'unicità dei corpi umani, promuovendo autostima e autoaccettazione, un altro è esaltare situazioni fisiche dannose per la salute.

Peraltro l’eccessiva magrezza nella donna, tanto in voga oggi, è cosa innaturale, ella deve avere, come biologia comanda, forme morbide, ma ciò non significa, ovviamente, sfociare nell’esaltazione del grasso eccessivo che può causare scompensi alla salute. Il modello androgino della donna palestrata, tutta nervi e senza curve probabilmente fa comodo a qualcuno ma è tutto fuorché naturale.

La salute mentale di molte donne è danneggiata da tali fissazioni, molte, anche se non lo ammettono, vivono sotto pressione per conformarsi a tali fasulli standard di bellezza che causano effetti nocivi sulla salute emotiva come depressione, ansia e disturbi alimentari.

Certamente è importante piacersi, ma una donna non può percepirsi come un burattino, ci sono miliardi di altri aspetti che contribuiscono alla sua bellezza, dalle movenze, ai modi, allo sguardo, al suo modo di ragionare, all’essenza che emana. Come si può anche solo lontanamente pensare di essere valutate in base a degli aspetti marginali di un corpo? Vivere il proprio aspetto esteriore come unica misura di autostima la dice molto lunga sui valori delle società occidentali.