L'istinto, la ragione e l'ottusità

Nel 2020 molti hanno scoperto che usare la logica non serve, così come non serve riportare dati con fonte certa, informare, dialogare o sensibilizzare. Non serve a nulla quando è in moto la propaganda. Essa punta dritta allo stomaco, alle emozioni della gente e nulla di razionale può contrastarla.

I grandi media riducono le questioni a slogan preconfezionati, fabbricando etichette e riconducendo ogni obiezione alle posizioni estreme di qualche farneticante. Si incentra abilmente il dibattito su una posizione radicale per circoscrivere e banalizzare tutti i punti di vista non allineati (ad esempio se X dice che dentro un vaccino vi è il cianuro, qualsiasi cosa tu dica sulla situazione globale verrai reindirizzato a tale tesi).

Eppure dovrebbe essere evidente a tutti che chi detiene il potere vuole mantenerlo ed è disposto a tutto. La storia lo mostra nitidamente, non servirebbe neppure approfondire, basterebbe uno sguardo superficiale sugli eventi.

Prendiamo di esempio la situazione “pandemica” scoppiata a febbraio 2020.

Come si fa a non notare che i media oggi non fanno alcun tipo di approfondimento critico e sono proni alla volontà comunicativa degli editori che in quanto holding finanziarie, hanno svariati altri interessi economici?

Come si fa a non vedere che una qualunque patologia virale, con tasso di mortalità dello 0,3%, con età media 82 anni, non dovrebbe indurre i governi locali e la finanza internazionale a sovvertire l’ordine delle cose in modo così repentino?

Come si può non rilevare la ferocia comunicativa, gli investimenti in marketing sproporzionati, la ridondanza e la retorica di certi concetti preconfezionati dati in pasto alle masse?

Come non scorgere la guerra senza quartiere fatta a chi solleva dubbi? Non sarebbe stato necessario ricorrere a tali mezzi qualora il pericolo fosse stato enorme e reale come viene ogni giorno rilanciato in maniera forsennata su tutti i grandi mezzi di comunicazione. La realtà è che si fomenta un clima di divisione ed odio finalizzato a disunire il possibile dissenso.

Infine, come non accorgersi come sia totalmente illogico e irrazionale che i governi, di fronte ad eventuali gravi pericoli per la popolazione, amplifichino la ridondanza dei messaggi allarmistici, invece di tranquillizzare e garantire l’ordine pubblico?

Non prestare attenzione a queste semplici dinamiche è indice di profonda ottusità o di malafede. E non importa il grado di “cultura” acquisito, tali evidenze o le si percepiscono di istinto o si è immersi nella nebbia, spesso obnubilati dall’istruzione professionalizzante di Stato che impedisce di avere una visione d’insieme delle cose.