La fine di Von Thronstahl


I Von Thronstahl sono il progetto musicale dei due fratelli Josef Maria Klumb e Bernhard.
Nati nel 1995 dalle ceneri dei Forthcoming Fire, i tedeschi hanno prodotto negli anni ben 7 dischi e vari split.
I riferimenti principali sono Death in June e NON, ma la loro proposta è votata più verso sonorità marziali/militaresche che non sul Neofolk.
Abbiamo incontrato Josef Klumb per farci raccontare le impressioni di quasi 20 anni di Von Thronstahl e per fare quattro chiacchiere sul futuro.
Ciao Josef, inanzitutto grazie per la disponibilità. E' in uscita il nuovo "Corona Imperialis", ce lo presenteresti gentilmente?

Prego!
Corona Imperialis prende spunto dal titolo Imperium Internum, il nostro primo disco.
Il titolo è una metafora della realizzazione del proprio sé interiore. E’ un cd che esce postumo, che segna la fine e la redenzione di Von Thronstahl. E’ il ritorno all’ Imperium Internum, al nostro “Reich interiore”, negli anni trovato e poi perduto nel mondo manifesto.
Con Corona Imperialis si conclude definitivamente il progetto Von Thronstahl.

Non sapevamo fosse l'ultima uscita targata Von Thronstahl, ci hai spiazzato. In ogni caso ritorneremo sui perchè di questa scelta nel corso dell'intervista.
Gli ultimi Sacrificare e Germanium Metallicum han visto incrementare la componente strumentale. Il suono è divenuto più ricco, maturo e completo rispetto al passato. Se tu potessi tornare indietro nel tempo, i bellissimi E pluribus unum e Imperium Internum li faresti suonare allo stesso modo?

Certamente si.
Io penso che ogni disco vada contestualizzato in base alle circostanze ed agli umori del tempo in cui è stato registrato. I primi lavori che citi furono composti in maniera molto minimale a livello tecnico, ma le atmosfere erano più romantiche, più interiori, forse più profonde. Sono molto contento che E pluribus Unum e Imperium Internum suonino così puri e poco “heavy”.
Poi col tempo abbiano cominciato a suonare in maniera più professionale curando di più la parte strumentale, le sonorità di conseguenza sono divenute più complete e più votate alla descrizione del mondo esterno.

Gli arpeggi acustici, le parti orchestrali e le cadenze marziali dal sapore nostalgico della vostra musica sono note fuori tempo, ma danno un grande sollievo a chi si sente distante dalla modernità. Cosa hai tentato di trasmettere in tutti questi anni con Von Thronstahl?

Probabilmente attraverso la musica ho cercato di far rivivere il fuoco della tradizione, ma è evidente che non era possibile immettere troppe idee “vecchie” in una concezione del mondo come quella odierna.
Tramite una visione metafisica, ho cercato di non prendere residenza nel presente, guardando con nostalgia vecchi tempi e vecchie leggi. Ciò non significa che io abbia tralasciato le responsabilità del presente, un presente da affrontare senza malizie, senza spirito di contesa e senza mai ignorare ciò che è più grande di noi, che è oltre la comprensione.
Il tentativo Von Thronstahl si è però concluso con un’ implosione, con un collasso e un finale amaro.
In un ordine di cose in cui la strada tradizionale è divenuta conformismo, mi sono dovuto confrontare con tante bugie e con gente che si auto-ingannava dietro maschere tradizionali tramite storielle così false che inevitabilmente si entrava in collisione. Tutto ciò non è stato piacevole e così ho preferito prendermi del tempo per pensare.
Oggi la situazione mondiale attuale ci indica che non è il momento della semina o del raccolto, siamo in una fase intermedia.
Non c'è più tempo per me di guardare indietro e di cogliere retro citazioni della storia, ho bisogno di riflettere sulla creazione di ciò che è ancorato al di sopra e al di là del tempo.
Sento che verrà scritto un nuovo grande libro nella storia. Non soltanto un capitolo, come le ultime decadi di età, ma proprio un nuovo libro di storia del mondo, che potrà così ricominciare a germogliare dopo la tempesta.
L’esperienza artistica Von Thronstahl è così giunta alla conclusione, mi sono reso conto che l'essenza di 10.000 anni, l'essenza della Tradizione, non erano più grandi del mio cuore e della mia anima.

Josef quanti problemi hai incontrato durante la tua lunga carriera musicale per via delle tue idee? Però nulla ti ha scalfito negli anni, anzi disco dopo disco sei diventato sempre più esplicito...

I problemi sono stati infiniti. Sono stato in guerra contro tutto e tutti, il mondo, il tempo e anche me stesso. Ho combattuto una guerra illusoria destinata alla sconfitta.
Si ho perseverato, sono stato testardo. Spesso a stare in prima linea ci si tempra, è un percorso trasversale di vita che non siamo abituati a considerare come sentiero, ovviamente provoca problemi.
Ma d’altronde le crepe nella mia intera matrice ideologica erano molto grandi anche perché gli ultimi 10.000 anni di storia sono stati all’insegna della distruzione e della rovina.
C’è solo una via d’uscita a fronte di tutto ciò, cercare di essere se stessi, fare un percorso interiore verso una visione della vita più elevata, verso un mondo regolato in maniera trascendente.

Hai suonato alcune volte in passato nel nostro paese. Come ti sei trovato? Cosa ne pensi dell'Italia e della sua storia?

Roma e l’Impero Romano sono coinvolti in tutte le nostre memorie. Ricordi di sangue, di incarnazioni e di matrici storiche.
E’ stata e rimane il centro del mondo occidentale, da lei si può partire disegnando un cerchio con un compasso. Volendo possiamo tracciare altri due cerchi che partono da Berlino e da Monaco di Baviera.
Roma e le terre oltre il mare Mediterraneo non sono solo idee geografiche.
La maggior parte della gente contemporanea è composta da nativi europei, è giunta attraversando lunghe strade, da Babilonia, all’ Egitto, all’antica Sumeria, sino alla Palestina, e si è reincarnata nell’Europa di oggi, in questo spazio-tempo.
Nel 1945, con il declino di Berlino e la Germania anche la fiamma di Roma è morta.
Si, in passato sono stato da voi per alcuni concerti, ma non solo, personalmente mi piace molto fare ogni tanto dei viaggi verso il lato ovest del lago di Garda, è un bagno di freschezza antica, si respira un’ antica energia, mi diletto in splendidi momenti mediterranei.

Bellissima Europa Calling contenuta in Mutter Der Schmerzen. Splendida colonna sonora dell’Europa che fu… Don't you know a fire's burning. Since the ancient times of Rome”. Un brano straniante nei tempi in cui l’Europa è divenuta una macchietta tecnocratica. Come è nato il pezzo?

Il pezzo è nato da una sensazione di malinconia e tristezza per quel che l’'Europa è diventata oggi.
Tuttavia il mio sguardo malinconico e nostalgico comprende la consapevolezza del fatto che le forze attualmente in gioco in Europa sono diventate molto forti.
Accetto l’Europa come fenomeno decadente, anche perché so che ciò che è destinato alla distruzione deve inevitabilmente crollare, e che dietro le trappole create appositamente nasceranno nuovi cambiamenti.
Questa decadenza generale dovrà portare alla nascita di una nuova era. Tra America ed Europa, non c’è differenza ormai.
Sotto i grandi cambiamenti e le incertezze del mondo sorgerà un nuovo campo di forza di incredibile magnitudo. 

Ci ha incuriosito uno split assieme al progetto The Days Of Trumpet Call intitolato "Pessoa/Cioran". Come mai la scelta di questi due grandi scrittori?

Cioran ci ha ispirato per i suoi sentimenti di tristezza e rassegnazione… un uomo tra le rovine.
Pessoa per le sue sensazioni di estraneità, e per la sua enorme profondità.
Trovo questi uomini molto interessanti come rappresentanti e lucidi osservatori dei nostri tempi. Il cd in questione nacque in occasione di un concerto in Portogallo.

Hai partecipato tempo addietro alla compilation "Cavalcare la tigre". Cosa ne pensi di Julius Evola? E' tra i tuoi punti di riferimento culturali?

Dopo la distruzione del mondo nel 1945, Evola è stata una di quelle figure che si presentano una volta ogni cento anni. La sua aura è un’ aura senza tempo, la dimensione della tradizione.
E’ certamente una sfida difficile combattere “contro il mondo moderno" ma Evola ha insegnato che cavalcando la tigre ce la si può fare. Egli è e rimane uno spirito venerabile della vecchia scuola, per ottenere indicazioni sulla via per ciò che verrà dobbiamo rivolgerci a lui.

Quindi ci confermi che non ci sarà nessun progetto futuro per Von Thronstahl?

Esatto.
Von Thronstahl non ha alcun futuro. Von Thronstahl è morto, così come la sua matrice ideologica.
La nave è naufragata sulle scogliere di tutto il mondo, ma io sono sopravvissuto.

Recentemente siamo stati in Germania, nella Bavaria, nella Westphalia, nel Baden Wurtennberg, amiamo il vostro paese e la sua cultura, tuttavia abbiamo notato una enorme severità delle autorità tedesche su tutto ciò che può riguardare, anche solo indirettamente, la seconda guerra mondiale. Il sole nero ad esempio, simbolo antichissimo, che spesso è comparso sulle vostre copertine, non viene visto di buon occhio, come mai secondo te?

Perché la maggior parte della gente lo associa a qualcosa che riguarda il loro recente passato, diciamo che lo accomuna al periodo tedesco compreso tra il 1933-1945.
Le persone si sono convinte che questo antico simbolo non sia conforme alle loro idee di vita e molto probabilmente fa riemergere loro tanti umori nascosti ed energie profonde che cozzano con la superficialità della vita odierna. Ma bisogna guardare oltre.
Per quanto mi riguarda, attraverso tale simbolo è possibile dare uno sguardo più approfondito alla creazione universale.
La mia opinione è che l'idea del Sole Nero ci trascina sempre più verso una via di amore cosmico.
Ora abbiamo raggiunto un livello tale per cui la tradizione passa solamente attraverso l'essenza. Oggi non sono più importanti i rituali o il folklore, bensì sentire appunto la vera essenza della tradizione interiormente. Solo le anime in grado di fare ciò sopravviveranno alla grande tempesta.
Qualcosa ci dice che il sole nero sta al centro dell’universo, nel cosiddetto "Götterdämmerung" (Il Crepuscolo degli Dei).
Nuovi dei, una nuova umanità risorgerà e per me l'idea di un sole nero che chiama significa che dovremmo aprire le nostre menti e le nostre coscienze a tutto l'universo e a tutte le potenze che vengono dallo spazio oltre la terra. Qualcosa di nuovo o qualcosa di eterno sta arrivando. Se il sole nero potesse parlarci, direbbe:  “Chiudete il capitolo, eliminate le regole, cacciate via i rituali, tenete l’essenza di tutto ciò che pensate sacro e apritevi al raggio drenante del cuore cosmico”
Quindi se un sole nero è vivo, sarà connesso con la mente del sole d'oro e con il plesso solare all’interno di noi.
Diciamo anche che oggi è oramai diventato mainstream il suo utilizzo in certi ambienti e probabilmente se non fosse stato così abusato in alcuni ambiti, essendo un simbolo che deriva dalle profondità del cosmo, avrebbe attirato l'attenzione più per l'infinito e per le sue radiazioni che per le realtà terrene di natura politica.

Sempre tornando al discorso del modus operandi della Germania contemporanea, c’è quasi una sorta di sclerosi, di paura, ultimamente alle olimpiadi una ragazza tedesca è stata squalificata poiché "presunta fidanzata" di un membro di un partito nazionalista tedesco. La domanda sorge dunque spontanea, come convive una persona con le tue idee in uno stato simile?

Io ho vissuto ai margini. Da qualche parte tra passato e futuro. Non è stato facile, ma molto interessante, a volte anche stimolante.
Ora però l’importante per me è vivere la mia vita giorno dopo giorno, nel qui ed ora, conscio di provenire da un passato profondo e diretto verso un futuro senza fine, voglio davvero immergermi nel mondo di oggi.
Per quanto riguarda la ragazza squalificata, che dire, vedo tutto questo come un vecchio film in esecuzione, dove ci sono i perdenti tedeschi della guerra che tentano di esorcizzare qualsiasi cosa accaduta tra il ’43 e il ’45 per autoconvincersi di avere il diritto di esistere nell’era post 1945.
Ma è tutto solamente commedia, una fragile commedia umana. I media tedeschi poi sono dei teatranti amatoriali. Senza senso.

Grazie Josef per la tua disponibilità.

Grazie a voi.
Not only bad man rises.