Positivismo postmoderno

Oggi avere la mente riempita da nozioni scientifiche "positive", implica di conseguenza uno sguardo disanimato di tutto ciò che ci circonda.
Tanti scienziati del passato, come ad esempio Tesla, Schrodinger, Einstein, Heisenberg o i più recenti Bohm, Capra, Satinover si discostano, perlomeno in parte, da questa visione.

La scienza moderna non riesce a rappresentare nulla, essa ha una presa pratica sul mondo, sempre più esterna, ma il fondo ultimo rimane assolutamente sconosciuto all'uomo.
 
L'attuale quantistica poi, non ci rivela nulla sull'essenza dell'universo, essa è impersonale, oggettiva, rigorosa, fatta di ipotesi, di assoggettamento a fini pratici e di formule approssimative di fenomeni da ricondurre ad una certa unità.
Inoltre la forza motrice che la muove deriva chiaramente da esigenze pratiche, una specie di volontà di potenza nietzschiana rivolta alle cose.
Oggi il suo prestigio è dato dall' evidente validità oggettiva delle applicazioni tecniche.

"Si tratta di un sapere formale chiuso in se stesso, massimamente esatto nelle sue conseguenze pratiche, nel quale però non può parlarsi di una conoscenza del "reale", per la scienza moderna l'oggetto della ricerca non è più l'oggetto in sè, bensì la natura in funzione dei problemi che l'uomo si pone" (W.Heisenberg)

"La mente intuitiva è un dono sacro, e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono."(A.Einstein)

"Il dono della forza della ragione ci viene dall’Essere Divino, e se concentriamo le nostre menti su questa verità, stabiliamo un’armonia con questa grande forza.”(N.Tesla)

Specialmente di questi tempi di ottusa presunzione da parte della scienza, dei comitati tecnici scientifici onnipotenti, si sente la grande mancanza di scienziati umili, dalla visione ampia e non limitata al loro campo di osservazione.