"Strani"

Per tutti quelli che si sono sempre sentiti gli unici "strani" in una stanza piena di gente "normale". 

C'è una categoria di persone, e siamo sicuri che tanti che seguono questo canale sono così, che si sente invisibile. Sono quelli che in una serata di gruppo restano spesso in silenzio mentre tutti parlano del nulla, che preferiscono una conversazione profonda con un amico piuttosto che cento chiacchiere vuote, che vengono etichettati come "strani" o "asociali" solo perché cercano qualcosa di più autentico. Preferire il silenzio al caos, la qualità alla quantità, la profondità alla superficie, non significa essere "strani" e non ci si deve forzare di diventare qualcun altro per far sentire gli altri più a loro agio. È deleterio per l'anima. Mai adattarsi alla maggioranza, il mondo ha bisogno di chi sa ascoltare davvero, di chi pensa prima di parlare, di chi offre presenza autentica invece di esibizioni vuote. Ha bisogno di chi costruisce ponti invece di accumulare conoscenze superficiali. Mai sentirsi "diversi" o fuori posto. Questa "diversità" è fondamentale, serve a ricordare a tutti che esistono altri modi di essere, più lenti, più veri, più profondi. Essere una testimonianza viva.