Italia 2022

Italia, 2022.

La fila in farmacia è interminabile. Volti scuri, coperti da maschere. Sguardi bassi, fissi sugli smartphone. Fogli, burocrazia, codici fiscali. Vita che scorre, tempo rubato. La coda si allunga. Individui ordinati, di diverse estrazioni sociali, vaccinati e non, che bisbigliano e si lamentano dietro le ffp2, sono in attesa di un tampone. Facce stanche, arrossate dal freddo. Occhiaie, notti insonni, preoccupazioni. " Mio figlio è in quarantena", non so come fare domani, lavoro tutto il giorno...", " Il professore era positivo ed hanno mandato tutti a casa! Non ce la facciamo più!", “Lo faccio per portare il pane in tavola, non ho scelta". 

Le voci, come uno sciame d'api, si espandono, coordinate. Come un coro sommesso, come un brusio di sottofondo. Si è lì per i motivi più disparati: c'è chi ha sintomi influenzali, chi ha avuto un contatto con un positivo, chi deve avere il pass per lavorare. C'è addirittura chi, durante una terribile "pandemia" spera di essere "malato" per evitare la prima iniezione, od i richiami. Per avere un po' di respiro, di tregua, di tranquillità.

Italia 2022: una repubblica fondata sul lasciapassare. Non esistono più diritti, ma concessioni a tempo determinato compresse in un Qr code. Studio, mobilità, lavoro. Socialità, sport. Accesso ai servizi alla persona, alle banche, in posta. Tutto è subordinato al possesso della tessera verde. La vita scorre veloce, caotica, ma nel contempo diviene granitica, immobile, cristallizzata in un'emergenza senza fine, prigioniera di assurde norme e di una burocrazia soffocante, schiava della sicurezza e di un virus eretto a mito fondativo di un nuovo ordine, di nuovi paradigmi giuridici ed economici.

Italia, 2022. Carne, ossa, sangue, progetti, sorrisi, lacrime. Gioie, dolori, ali recise, quotidianità corrotte. Dove Padri, madri e figli sono in ostaggio di una tecnocrazia di palazzo, avulsa dalla politica reale e dal tangibile, sorda ad ogni legittima richiesta, che ridicolizza e riduce a macchietta il dissenso. Dove se non firmi un consenso estorto con la violenza sei un paria, un parassita, una minaccia per la collettività, muori e fai morire.

Italia, 2022. Fiorello ed Amadeus sono veramente bravi e preparati. Le canzoni in gara sono orecchiabili, le gag divertenti, la scenografia mozzafiato. Meno male che c'è Sanremo. Ancora un piccolo sacrificio e ne siamo fuori.