La guerra dal divano

In Ucraina si apprestano a passare un durissimo inverno. Temperature proibitive, elettricità ad intermittenza e dissesti alla rete idrica rendono la situazione drammatica, in relazione soprattutto a bambini ed anziani, vere e proprie vittime innocenti di questa guerra annunciata. Le famose sanzioni però, al contrario di ciò che parte della controinformazione afferma, stanno assolvendo perfettamente alle loro funzioni, nonostante gli esiti drammatici a cui stiamo assistendo. La destabilizzazione economica dell'Europa, in primis dei paesi manifatturieri, crisi energetica, inflazione, rincaro folle delle materie prime, flussi migratori indotti che non accennano a placarsi, indeboliscono ancor di più il vecchio continente, relegato miseramente al ruolo di vassallo, che ha perduto oramai la sua identità, la sua forza, le sue tradizioni, il volksgeist che contraddistingue i suoi popoli.

Il mainstream nostrano, i popolari volti del giornalismo italico, gli pseudo intellettuali appiattiti sulla narrazione dominante, non fanno altro che soffiare sul fuoco del perenne stato di belligeranza, donandoci istantanee molto spesso alterate del conflitto in corso, soffermandosi in superficie, analizzando solo il "momento", non considerando volutamente pregressi storici, dinamiche geopolitiche, provocazioni, interessi delle parti occulte in causa, accordi prima sottoscritti e poi violati, riducendo il dibattito ad una volgare e fanciullesca semplificazione, riconducendo il tutto nell' alveo della dinamica aggressore/ aggredito. È a dir poco farsesco parlare di resistenza, invio di armi, tattiche militari e bombe atomiche comodamente seduti al caldo di uno studio televisivo, magari con uno sfavillante albero di natale alle spalle e con indosso un maglione con la renna, non analizzando in maniera critica ed approfondita i fatti, voltando le spalle alla verità ad alla reale sofferenza di chi vive drammi di tale portata sulla sua pelle. Pochi hanno il coraggio di dire che la tanto decantata pace, ora, non interessa a nessuno, tantomeno ai registi celati dietro le quinte di questo crudo ed evitabile bagno di sangue.

 

È stato ar fronte, sì, ma cór pensiero,
però te dà le spiegazzioni esatte
de le battaje che nun ha mai fatte,
come ce fusse stato per davero.  
Trilussa