I bambini di oggi crescono circondati da stimoli
costanti. Smartphone, tablet, videogiochi e un'agenda fitta di attività
extrascolastiche che occupano ogni minuto della loro giornata. I genitori si
impegnano a tenere i propri figli "occupati" in ogni maniera,
altrimenti si annoiano e sono "improduttivi". Essi non sanno che la
noia è un aspetto fondamentale, poiché quando un bambino si "annoia"
la sua mente inizia a vagare, le idee si collegano e la creatività si alimenta.
Senza il costante bombardamento di stimoli esterni, essi sono costretti a
guardare dentro di sé, ad attingere dalle loro risorse interiori per inventare
giochi, storie e soluzioni. In un mondo superveloce, "produttivo",
popolato da ansiosi cronici, insegnare ai bambini ad accettare momenti di noia
è fondamentale. La noia allena la capacità di stare con se stessi, di
ascoltarsi, di conoscersi meglio. È con la noia che potranno sviluppare una
maggiore consapevolezza di sé e una migliore gestione delle emozioni poiché non
dovranno sempre fuggire dai propri pensieri attraverso distrazioni continue, ma
sapranno abitare il vuoto con serenità. Ma d'altronde molti genitori sono i
primi a riempire ogni spazio vuoto con qualcosa, fuggendo costantemente da se
stessi, di conseguenza proiettano la medesima concezione ai loro figli. La noia
non è mai un vuoto da riempire, bensì terreno fertile, uno stato da accogliere
per costruire solidità interiore ed equilibrio.
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