Edoardo Bennato a 78 anni continua a infiammare i
palchi di tutta Italia. La sua è una 'energia che sfida il tempo, chi ha avuto
la fortuna di assistere a un suo concerto recente può testimoniarlo. Chitarra,
armonica e kazoo - i suoi fedeli compagni di viaggio - continuano a dare voce a
quella voglia di libertà e di denuncia sociale che ha sempre caratterizzato la
sua musica. Bennato non è mai stato un allineato, anche la recente
"maskerate" è stata una palese denuncia del periodo pandemico.
D'altronde correva l'anno 1977 quando Bennato, con lucidità denunciava in
"dotti medici e sapienti" i rischi dello scientismo, quella tendenza
a trasformare la scienza in un dogma intoccabile, in una nuova religione. Quasi
cinquant'anni prima dei dibattiti contemporanei sul monopolio dell' "autorità
scientifica". "Non fidatevi del grande fratello!" cantava,
anticipando temi che sarebbero diventati centrali decenni dopo. La carriera del
cantautore napoletano è stata segnata da scelte coraggiose, controcorrente,
rifiutando sempre le etichette. La sua poetica, intrisa di riferimenti
letterari (da Collodi a Barrie), di ironia pungente e di denuncia sociale,
rappresenta un unicum nel panorama musicale italiano. Edoardo Bennato ha
insegnato che la musica può essere divertente e profonda allo stesso tempo. Che
la ribellione non è una fase adolescenziale, ma una postura esistenziale. Che
l'arte ha il dovere di disturbare il potere, qualunque esso sia. Ma soprattutto
che si può invecchiare senza diventare vecchi, che si può conservare, anche a
ottant'anni, quello sguardo curioso e critico sul mondo che è la vera fontana
dell'eterna giovinezza. Onore a lui.
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