Scienza e Scientismo

“Una cosa sola vorrei dire ai teologi: essi custodiscono l’unica verità che supera in profondità la verità della scienza su cui si regge l’era atomica. Essi custodiscono una conoscenza della natura dell’uomo che ha radici più profonde della razionalità dell’età moderna.”

Parole del fisico Carl Friedrich von Weizsäcker, nei tempi in cui i teologi e le religioni stanno pian piano arrendendosi timorosi al cospetto dell’ascesa delle scienze moderne. Di fronte a questa prospettiva di resa, per l’ennesima volta va sottolineata una differenza sostanziale, ovvero quella tra scienza e scientismo.

Spesso negli ambienti religiosi e neospiritualisti o si è riverenti verso la conoscenza scientifica o la si rifiuta in toto in quanto “materialista”. Entrambe le posizioni sono errate, poiché non riconoscere alla scienza la sua legittimità limitata alla dimensione fisica è inaccettabile, così come è poco intelligente relegare in un ambito limitato tutta la conoscenza. Per dirla in parole povere, la scienza è un bene, lo scientismo un male. 

Lo scientismo è una sorta di filosofia totalitaria e autosufficiente che riduce tutta la realtà all’ambito fisico. Oggi le scienze quantitative della natura sono divenute le uniche scienze valide e accettabili, tutte le altre conoscenze sono state relegate a livello di sentimentalismo e superstizione. In questo modo è stata deviata la mentalità degli uomini e li si è spinti verso lo studio di fenomeni fine a se stessi allontanandoli dalla sostanza che vi soggiace. 

Scienza a servizio dell'uomo o uomo a servizio della scienza? È questo il punto. Oggi essa è strumento di dominio. La scienza zittisce, censura, governa.
È lo scudo per giustificare ogni provvedimento liberticida. Ma che scienza è quella che non si sottopone a confronto alcuno? Che valenza ha se acquisisce il rango di dogma? Non perde forse il suo senso d'esistere se diventa protocollo e strumento di prevaricazione? Nell'epoca della scienza ad ogni costo, della scienza dominatrice, il paradosso è che si perde il contatto con la realtà. Che si rinuncia alla ragione ed all'esperienza. Se vuole essere verità assoluta, essa perde di verità. Se vuole essere assioma, perde di credibilità.

Nikola Tesla ci insegnò che: " La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità."
Se non si comprende ciò, essa degenera in mero scientismo, diventa esclusivamente strumento di dominio e controllo. Si erge solo a longa manus di un potere che sfocia inesorabilmente nella deriva del "non umano".

"Il dono della forza della ragione ci viene dall’Essere Divino, e se concentriamo le nostre menti su questa verità, stabiliamo un’armonia con questa grande forza.” (N.Tesla)