Italia, ottobre 2032.
Il premier in carica è pronto per la conferenza
stampa. L'atmosfera è pesante, la tensione si taglia con il coltello. I
giornalisti, mascherati ed accalcati nella sala adibita all'evento, sono in
fibrillazione, in trepidante attesa delle parole che il primo ministro
rivolgerà all'intera nazione, all'Europa unita, al mondo tutto. Flash, parole
pronunciate sottovoce, ipotesi che si rincorrono come rondini nel cielo
primaverile, indiscrezioni... tutto è pronto, il momento è della massima
delicatezza. All'improvviso il silenzio. L'uomo, sull' ottantina, elegante,
sguardo asettico, calmo nonostante le circostanze, leader indiscusso del Paese,
sta per iniziare il suo discorso. Al suo fianco il ministro della Salute: un
individuo magro, senza carisma, dagli occhi incavati, dall'aspetto spettrale,
con il volto coperto da una ffp2 ed il colorito pallido, dall'espressione
sofferente e preoccupata. Dopo aver testato il regolare funzionamento del
microfono, con un ticchettio ritmico delle dita magre sullo stesso, il premier
da inizio alle danze, rivolgendosi con tono paternalistico ai suoi
concittadini.
“Cari
Italiani, innanzitutto volevo ringraziarvi a nome di tutti i componenti
dell'esecutivo, delle più alte cariche dello Stato e delle forze armate, dei
medici e degli infermieri impegnati in questa estenuante lotta per la vostra
salute, degli sforzi e dei sacrifici compiuti finora per contenere il
diffondersi del virus. Purtroppo, però, siamo spiacenti di comunicarvi che la
guerra, malgrado tutto, non è ancora vinta. L' allentamento delle restrizioni
per l'estate ha comportato un netto peggioramento delle condizioni generali.
Lascio perciò la parola al ministro, che ci illustrerà la situazione più nel
dettaglio.”
“Grazie presidente.. Signori, l'indice rt continua a salire, nonostante la decima dose somministrata alla quasi totalità della popolazione italiana, che comunque ha salvato milioni di vite. Gli ospedali cominciano ad essere di nuovo sotto pressione, le terapie intensive registrano un sensibile aumento, i contagi si moltiplicano, una nuova variante è all'orizzonte. Vi preghiamo vivamente, quindi, di effettuare il richiamo aggiornato. A tal proposito il green pass sarà di nuovo rafforzato e l'ingresso nei luoghi di lavoro, di svago, sui mezzi pubblici e nelle scuole sarà riservato, come di consueto, soltanto ai cittadini vaccinati. Nei luoghi chiusi tornano le ffp2, all'aperto, in caso di assembramento, le chirurgiche. Seguite le regole, credete nella scienza e conviveremo in tranquillità col nemico invisibile. Grazie.”
“Ringrazio
il ministro”.. la voce, quasi sibilante del premier,
penetra nelle orecchie dei presenti, “aggiungo
soltanto che dobbiamo impegnarci di più per esportare la democrazia, per
difendere la libertà, per contrastare anche l'emergenza idrica, energetica e
climatica che ci tedia oramai da oltre un decennio. A tal proposito, il green
pass sarà dunque ricollegato ai consumi, delineando i limiti entro i quali si
potrà usufruire di acqua ed elettricità, pena la sua immediata revoca. Le
risorse saranno pienamente a disposizione soltanto di chi ha completato, come
da programma, il ciclo vaccinale richiesto. Grazie per la collaborazione”
Un lampo, e poi un tuono, frantumano lo strano
equilibrio, intaccando il granito della sala stampa. Uno spiffero, proveniente
da una finestra lasciata incautamente aperta in fondo alla stanza, fa
ondeggiare, in maniera impercettibile, il tricolore italiano e la bandiera dell'Europa,
quasi fossero i protagonisti di una macabra danza, poste in bella vista alle
spalle del primo ministro e del suo delfino. Mentre la pioggia inizia a cadere
copiosa, battendo sui vetri e sulle tapparelle dell'edificio governativo, un
grande applauso conclude la conferenza, come al termine dell'ultimo atto di una
commedia, in cui si invoca il bis e si celebrano gli attori. Non una domanda,
non un contraddittorio.
"
Ah dimenticavo.." la bocca del premier si
riavvicina nuovamente al microfono, assumendo, tra le rughe intorno alle
labbra, un ghigno di soddisfazione “ancora
un piccolo sforzo e ne saremo fuori...più forti e coesi che mai".