Italia 2010: un racconto

Italia, 2010. Il tuo turno di lavoro è appena terminato. Sono giorni stressanti. I clienti, la famiglia, i conti che sembrano non tornare mai. Prendi il motorino. La brezza, che addolcisce ancor di più il tramonto d'una sera di mezza estate, ti accarezza il viso, ti rischiara l'animo, rinfresca le tue membra provate dalla fatica. Passi davanti ad un parco. Le urla dei ragazzi che giocano a pallone ti riempiono il cuore di gioia. I salti, le risate dei bambini che sudati e sporchi d'erba s'inseguono tra gli alberi, evocano in te dolci ricordi d'infanzia, strappandoti un sorriso. Rimembri quando da ragazzo, dopo tese partitelle in strada, rientravi a casa con le ginocchia sbucciate ed i pantaloni bucati. Un brivido ti attraversa la schiena. Ti sembra di sentire, quasi di toccare la felicità e la spensieratezza che provavi allora. Non è ancora buio. Chiami l'amico di sempre. C'è ancora spazio per una birra, per fare due chiacchiere prima di rientrare a casa. "Ci sei al solito posto?" La risposta è, come sempre, affermativa. Vi sedete sugli scalini di una piccola piazza. Siete legati da una vita, siete cresciuti nello stesso quartiere, tifate la stessa squadra di calcio. Conosci le sue espressioni, la sua mimica, le sue gestualità. Capisci subito che qualcosa lo turba, lo inquieta, lo lascia interdetto.  Stappi le birre. Accendi una sigaretta. "Ti vedo strano...." " Non è che sono strano" risponde serio "è che ho fatto un sogno bizzarro, ieri notte...." Ho sognato che eravamo nel 2020 ed un misterioso virus proveniente dalla Cina si stava diffondendo in Italia. Dapprima le autorità sottovalutarono il problema, ma poi dal nord il male si propagò in tutta la penisola. Per questo ci rinchiusero, fecero fallire attività, si paralizzò la medicina di base. Gli ospedali scoppiavano. Il governo varo' provvedimenti d' emergenza, limitò il diritto alla libera circolazione, compresse in diritti fondamentali costituzionalmente garantiti. Il bombardamento mediatico era incessante. Dopo una tregua estiva, il male riapparve. Il governo cambiò. Arrivò un banchiere come presidente del consiglio. Arrivò un vaccino sperimentale. Furono obbligati per i sanitari a farlo, pena la sospensione e la radiazione..Le misure si fecero più repressive. Ancora chiusure, ancora contagi. Il clima divenne pesante. D'estate, stavolta, non vi fu tregua. Fu istituito un pass, rilasciato tramite l'inoculazione del siero o un tampone che rilevasse la negatività al virus. Dapprima per accedere a bar e ristoranti, poi nelle università, per il corpo docente nelle scuole, poi per tutti i lavoratori. Il clima si fece incandescente. Molti non tolleravano il lasciapassare di stato. I media ed i politici fomentavano l'odio nei confronti dei "no vax". Furono vietate manifestazioni, veniva criminalizzato il dissenso....." Lo interrompi. Ti sembra agitato " Riprendi fiato...e calmati! Era solo un incubo! Bevici su!" Il suo viso è paonazzo, la salivazione azzerata. " Si ma era spaventoso, te lo assicuro..." Sorseggi la tua birra, aspirando, subito dopo profondamente la sigaretta. Sei stordito. In lontananza, un vociare di ragazzi seduti ai tavolini di un bar, ti riconnette alla realtà, destandoti dal torpore indotto dal racconto. Sei quasi stordito. Lo guardi negli occhi.  "Amico mio, stai tranquillo... vedi troppi film di fantascienza. Qui siamo nel bel Paese, la culla della democrazia, la patria del diritto!! Quello che mi hai descritto sembra più la trama di un romanzo distopico ambientato in Corea del Nord!!" "Hai ragione...." risponde rasserenato" qui da noi certi scenari non potranno mai concretizzarsi. Per fortuna viviamo in Italia".